Il 14 settembre 2018 l’entrata in vigore della legge Gadda (Legge 19 Agosto 2016, n. 166) ha compiuto due anni. Approvata, infatti, in Senato il 2 Agosto 2016, è entrata in vigore il 14 settembre 2016.
Una legge particolarmente semplice ed interessante perché comprende e coinvolge diversi aspetti per la vita e lo sviluppo del Paese: sociale, ambientale, imprenditoriale, politico ed economico. Una legge che, nella sua illuminata e illuminante visione d’insieme, prevede benefici per tutto il sistema:
CARATTERISTICA DEL VANTAGGIO
AMBIENTALE
FINALITÀ E VANTAGGI
- Applicazione dei principi dell’economia circolare
- Contrasto e riduzione dello spreco alimentare
- Riduzione dei rifiuti
- Salvaguardia delle risorse e dei beni ambientali
- Minore impatto ambientale
- Diffusione della cultura e della pratica ecologica
ECONOMICO
- Flessione dei costi comunali per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti
- Riduzione della pressione fiscale per gli operatori commerciali
- Nessun onere a carico del Comune per la realizzazione del servizio
IMPRENDITORIALE
- Creazione di nuove opportunità imprenditoriali
- Nuova occupazione
SOLIDARISTICO
- Più ampie e diffuse occasioni di impegno ambientale, sociale e civili
SOCIALE
- Sostegno alimentare sistematico alla popolazione indigente e fragile
POLITICO
- Fronteggiare l’emersione della “povertà latente”
- Protagonismo dell’Amministrazione Comunale
In questi due anni sono state avviate molte attività su tutto il territorio nazionale con lo scopo di applicare la legge e sono stati raccolti e donati grandi quantitativi di eccedenze alimentari. Una goccia nell’oceano a fronte dei numeri spaventosi presentati anche dal Consigliere Regionale Ruggiero Mennea al recente convegno su questa tematica, svoltosi a Bari, alla Fiera del Levante, il 10 settembre scorso, dove il fondatore di Spreco come Risorsa (S.c.R.), Fulvio Sperduto, era presente come relatore. In Italia, infatti, le eccedenze di cibo ammontano a 5,5 milioni di tonnellate all’anno per un valore di oltre 16 miliardi di Euro; il 15% dei beni alimentari diventa un rifiuto; il 40% dello spreco avviene nelle case, il 30% nella produzione e il restante nell’ambito della distribuzione.
Spreco come Risorsa è un’impresa sociale nata proprio per applicare un modello che consente di coprire tutte le fasi del processo e di interagire con tutti gli interlocutori ai quali fa riferimento la legge:
le amministrazioni comunali in primis, alle quali S.c.R. fornisce gratuitamente l’intero iter per l’attuazione pratica della Legge Antisprechi 166/2016
gli operatori del settore alimentare presso i quali S.c.R. effettua il ritiro degli “sprechi alimentari” ancora consumabili e che beneficiano della parte variabile della Ta.Ri.
gli Enti del Terzo Settore ai quali S.c.R. consegna le eccedenze da distribuire alle persone bisognose
Il tutto portando benefici e vantaggi di carattere sociale, economico, ambientale e imprenditoriale, con un modello costruito in un’ottica di autosostenibilità e di economia circolare, creando posti di lavoro e dando vita a nuove imprese sociali locali. Secondo un calcolo previsionale fatto su circa 300 comuni con più di 30.000 abitanti su tutto il territorio nazionale è stata stimata la creazione di circa 700 posti di lavoro. Ammontano a ventitré i comuni in cui S.c.R. è oggi l’interlocutore preferito delle varie Amministrazioni comunali sul territorio nazionale grazie ad avveduti imprenditori e imprenditrici sociali tra Nord-Centro e Sud Italia che hanno avviato l’attività di Spreco come Risorsa.
Dimezzare, entro il 2030, i circa 100milioni di tonnellate di alimenti che, ogni anno, in Europa, finiscono nella spazzatura: questo l’obiettivo della Commissione Europea e uno dei progetti previsti nel nuovo pacchetto di nuove misure per “reinventare l’economia europea” basandola su un modello di “economia circolare” fondato sul recupero, sul riciclo e sulla condivisione. Lo spreco, quindi, che diventa risorsa. Questa la direzione e lo spirito di Spreco come Risorsa, in linea con la direzione e lo spirito della Legge Gadda cui non resta che augurare buon compleanno e, prendendo in prestito il canonico augurio latino, ad maiora et meliora semper!
Emanuela Mazza