In Italia dove si contano 18 miliardi di spreco alimentare e abitano secondo le recenti stime dell’Istat, 7,5 milioni di poveri, la legge sullo spreco alimentare approvata in questa legislatura uèn’opportunità.

Oggi alla Camera, Fulvio Sperduto fondatore di “Spreco come risorsa”, Eleonora Cimbro (Leu) e la consigliera Angela Baccaro del comune di Bollate hanno presentato la prima sperimentazione delle azioni volte al recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a favore delle persone piu’ fragili e bisognose. Il comune di Bollate e’ stato il primo a dare piena attuazione alla legge 166/2016, ma vi sono altre 18 amministrazioni tra le quali Milano, Napoli, Salerno, Palermo, Cologno Monzese (MI), Baronissi (SA), Fisciano (SA), Pontecagnano (SA), Carini (PA), Terrasini (PA), che hanno in corso gli studi di fattibilita’ e il Municipio XV di Roma dovrebbe essere capofila per la Capitale.

La norma nazionale prevede incentivi fiscali per chi opera contro lo spreco alimentare. In particolare, è previsto uno sconto sulla parte variabile della Tari a favore degli operatori pubblici e privati del settore alimentare che partecipano all’iniziativa, mentre chi organizza il recupero e la consegna dei beni alle onlus interessate viene remunerato con la cessione di una parte dello sconto tariffario. “I comuni da parte loro – ha spiegato Sperduto – recuperano il mancato introito tariffario risparmiando sulla raccolta e il conferimento in discarica di quei generi alimentari che seppure buoni non sono piu’ destinabili al commercio. Oltre che il valore sociale del progetto che va ad aiutare i soggetti piu’ in difficolta’ dei territori”. (AGI)